Rimini | Crisi commercio, Magrini (Provincia): Affitti fuori logica di mercato. Vitali: Così si apre la strada alla criminalità
“Comincia a farsi sensibilmente più evidente lo scostamento tra nuove e cessate attività, con saldi negativi crescenti”, è il commento dichiara l’assessore alle Attività economiche della Provincia di Rimini, Juri Magrini rispetto ai dati di Infocamere Movimprese, rielaborati dall’Ufficio statistica della Provincia.
A soffrire sono soprattutto edilizia e commercio. “La rete commerciale italiana sta soffrendo enormemente la crisi economica, sul territorio riminese in combinato disposto con un altro letale problema: gli affitti fuori da ogni logica di mercato e di contesto. Oggettivamente il calo dei consumi rende di fatto non più resistibile la vita di un’attività commerciale che, in zone di pregio delle realtà urbane, può arrivare a pagare dagli 8 ai 10mila euro al mese”.
Il saldo negativo, quindi è anche frutto della “cultura della rendita immobiliare uccide piccole e medie attività, trascinando con sé centri storici e pezzi di città. Mettere un freno a tutto questo è possibile? Sino a un lustro fa, anche a Rimini venivano ipotizzati incentivi economici (contributi), fiscali e tributari (esenzioni e agevolazioni per tia, tassa occupazione suolo pubblico etc.) ai proprietari di immobili che affittavano ad attività commerciali. Un approccio di fatto oggi di difficile attuazione vista la situazione di cassa di ogni Ente pubblico sul territorio. Forse bisognerebbe pensare a un’altra leva, e cioè elevare al massimo consentito i tributi e le tariffe per gli immobili a destinazione commerciale che rimangono sfitti”.
Anche il presidente della Provincia ha commentato la ‘mala cultura’ immobiliare su facebook. “Se 10mila o 12mila euro al mese è l'affitto di un negozio in centro storico, che futuro si pensa di poter avere? Solo multinazionali, valorosi eroi che resistono e pulitori di denaro e serrande abbassate”.